“Perché prevenire è meglio che curare”
La prevenzione, in senso generale, è intesa come quell’insieme di azioni volte a ridurre la possibilità che un evento negativo si verifichi. Normalmente la prevenzione va di pari passo con il concetto di promozione della salute, quindi favorire tutti quei comportamenti che aumentano lo stato di benessere delle persone. Normalmente le due cose avvengono insieme, perché per prevenire un fenomeno è necessario promuovere tutti quei comportamenti che aumentano i fattori protettivi nei confronti del fenomeno stesso.
L’abuso di sostanze stupefacenti, inteso come una condizione di uso eccessivo e frequente della sostanza, effettivamente invalidante per la persona e che crea, poi, terreno fertile per l’instaurarsi di una vera e propria dipendenza, è un fenomeno in crescita, soprattutto tra i giovani. Numerose sono le ricerche che hanno dimostrato l’efficienza di programmi di prevenzione attuati su ragazzi anche molto giovani, nel ridurre notevolmente il fenomeno a fronte di comportamenti più salutari.
La scuola è uno dei luoghi dove maggiormente fare prevenzione è possibile (nonché doveroso) e molti dei progetti scolastici oramai utilizzano il metodo basato sull’implementazione delle life skills dei ragazzi, superando di molto la vecchia scuola di pensiero che si limitava solo a demonizzare le droghe, senza però lavorare sulla persona. Il metodo delle life skills nasce in America ma ha rapidamente raggiunto l’Europa e si è rivelato il più efficace in tal senso. Si tratta di lavorare potenziando le abilità di vita dei nostri ragazzi le quali agiscono come fattore protettivo nei confronti dell’uso e abuso di sostanze. Nelle life skills rientrano l’autostima, l’assertività, la comunicazione, la capacità di instaurare relazioni sociali sane etc. e il loro sviluppo previene efficacemente l’uso di alcol, tabacco e altre droghe illegali tra i giovani. L’obiettivo non è più, quindi, soltanto demonizzare le droghe e spiegare quanto siano nocive, ma parallelamente lavorare CON i nostri ragazzi, in modo che scelgano liberamente di non farne uso, non solo perché qualcuno glielo ha vietato.
In America molti di questi programmi vengono condotti già dall’infanzia, su bambini piccoli, poiché quanto prima si riesce ad intervenire, tanto più si ottengono risultati positivi e duraturi nel tempo. Ecco che la scuola assume un ruolo fondamentale in questo senso, dove educazione, sostegno e prevenzione del disagio trovano uno spazio di incontro comune e figure professionali opportunamente formate (psicologi e insegnanti). Certo è che un buon programma di prevenzione deve essere strutturato a 360° sulla persona, quindi considerare anche il contesto sociale e familiare in cui essa vive: per questo è sempre opportuno coinvolgere le figure genitoriali, le quali, assieme ai docenti, hanno un ruolo fondamentale nella crescita e nello sviluppo dei giovani.
Fonti:
Botvin, Griffin, (2003) Drug abuse prevention curricula in schools;
Botvin, Griffin, Nichols (2006) Preventing youth violence and delinquency through a universal school-based prevention approach;
Cirone, Griffin, Botvin (2011) Preventing Substance Abuse among Children and Adolescence;
Sloboda (2015) School prevention. In Leukefeld, Gullotta: Adolescent substance abuse: evidence based approaches to prevention and treatment, Springer.